Pregevole intaglio in niccolo, eseguito da G. Pichler. Busto di Flora. L'elegante effige femminile è rivolta di profilo verso sinistra, capite velato; una corona florale (attributo di Flora) spicca in alto sulla folta chioma, nella parte rimasta scoperta dal velo, il quale scende coprendo l'orecchio, crea un rigonfiamento all'altezza della nuca (dettaglio tipico e ricorrente nella produzione di Pichler, cfr. mitra di Saffo), per poi cadere sulle spalle. Sotto il busto panneggiato, si trova la firma: ΠIX. (versione abbreviata di ΠIXΛΕΡ, cfr. L. P. B. Stefanelli, La collezione Paoletti, vol. I, p . 33 n. 131; p. 69 n. 493; p. 72 n. 537). L'intaglio è stato eseguito (e firmato) dal celebre inc isore Giovanni Pichler (1734-1791) con grande maestria e perizia tecnica, su un niccolo di elevata qualità gemmaria, caratterizzato da vividi colori intensi. L'esemplare è da confrontare con una matrice in vetro Paoletti raffigurante una Flora, tratta da un cammeo in onice di Pichler assai simile, eseguito intorno al 1787 (MR 26824, La collezione Paoletti, vol. I,p. 39 n.190, "Opera d'invenzione dell'Artefice. In Onice. Creduto antico"). L'intaglio in niccolo è caratterizzato da grande raffinatezza per la resa dei capelli e dell'anatomia del volto, i cui dettagli (labbra, narice) sono riferibili alla migliore produzione dell'artista, Una impronta in gesso del presente intaglio è stata individuata in un set di calchi ( epoca Grand Tour, coll. privata). Tra i numerosi confronti riferibili all'artista che riguardano la tipologia della busto velato o con simile copricapo, ci citano: D. Scarisbrick, C. Wagner, J. Boardman, The Beverly collection of gems at Alnwick Castle, p. 119 n. 108: L. P. B. Stefanelli, La collezione Paoletti, vol. I, p.34 n.143, p. 37 n.171; p. 39 n.190; p. 42 n. 219,221; p. 50 n.296. fine del XVIII secolo (circa 1780-90).
15 x 19 x 3 mm.