Lotto 307 - Asta 61
308
DARIUS MILHAUD
Marsiglia 1892 – Ginevra 1974
Sedici lettere autografe firmate, datate tra il 1933 e il 1937, indirizzate al suo “Mon CherAmi” Guido M. Gatti. ... Leggi tutto
Sedici lettere autografe firmate, datate tra il 1933 e il 1937, indirizzate al suo “Mon CherAmi” Guido M. Gatti. ... Leggi tutto
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Stato lotto:
Asta chiusa
Descrizione
DARIUS MILHAUD
Marsiglia 1892 – Ginevra 1974
Sedici lettere autografe firmate, datate tra il 1933 e il 1937, indirizzate al suo “Mon Cher
Ami” Guido M. Gatti. Questo importante carteggio si sviluppa intorno a vari temi musicali
ma soprattutto a reciproci inviti a partecipare a manifestazioni culturali come il Maggio Fiorentino e il Congresso Internazionale di Musica di Firenze: “... je tien à vous remercier
de tout pour toutes le amabilites ... pour ma femme et moi pendant le congrés de Florence
...”. Oppure nell’unica lettera dattiloscritta, con correzioni autografe, si conferma l’invio di
molte fotografie di messe in scena di opere dell’autore per il progetto dell’ “Illustrazione
Italiana”: “... Ci-inclus: une reproduction du Train Bleu à Hanovre ... une photo de l’Homme et son Desir (Paris) ...”. Milhaud fece parte del “Gruppo dei Sei”, un circolo musicale sorto spontaneamente a Parigi attorno al 1920 del quale fece parte assieme ai compositori Arthur Honegger, Francis Poulenc, Germaine Tailleferre, Georges Auric e Louis Durey. Nato in Francia nel primo dopoguerra, la sua musica costituì una reazione alle tendenze dominanti dell'impressionismo di Claude Debussy e del wagnerismo. Raccoglievano in sintesi l'eredità musicale di Erik Satie ed ebbero dalla loro parte lo scrittore Jean Cocteau. Quest'ultimo scrisse nel 1918 il manifesto programmatico di
questo gruppo con il titolo de “Il Gallo e l'Arlecchino” che esponeva l'ideologia dei Sei e la trasponeva in estetica musicale. Vari formati.
Marsiglia 1892 – Ginevra 1974
Sedici lettere autografe firmate, datate tra il 1933 e il 1937, indirizzate al suo “Mon Cher
Ami” Guido M. Gatti. Questo importante carteggio si sviluppa intorno a vari temi musicali
ma soprattutto a reciproci inviti a partecipare a manifestazioni culturali come il Maggio Fiorentino e il Congresso Internazionale di Musica di Firenze: “... je tien à vous remercier
de tout pour toutes le amabilites ... pour ma femme et moi pendant le congrés de Florence
...”. Oppure nell’unica lettera dattiloscritta, con correzioni autografe, si conferma l’invio di
molte fotografie di messe in scena di opere dell’autore per il progetto dell’ “Illustrazione
Italiana”: “... Ci-inclus: une reproduction du Train Bleu à Hanovre ... une photo de l’Homme et son Desir (Paris) ...”. Milhaud fece parte del “Gruppo dei Sei”, un circolo musicale sorto spontaneamente a Parigi attorno al 1920 del quale fece parte assieme ai compositori Arthur Honegger, Francis Poulenc, Germaine Tailleferre, Georges Auric e Louis Durey. Nato in Francia nel primo dopoguerra, la sua musica costituì una reazione alle tendenze dominanti dell'impressionismo di Claude Debussy e del wagnerismo. Raccoglievano in sintesi l'eredità musicale di Erik Satie ed ebbero dalla loro parte lo scrittore Jean Cocteau. Quest'ultimo scrisse nel 1918 il manifesto programmatico di
questo gruppo con il titolo de “Il Gallo e l'Arlecchino” che esponeva l'ideologia dei Sei e la trasponeva in estetica musicale. Vari formati.
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