Tondo

Grande tondo con doppio bordo ingrossato, ampia fascia a fiori e frutta in rilievo e al centro “Madonna col Bambino fra angioletti” in rilievo evidente.
Maiolica dipinta in policromia nella cornice, in bianco su fondale blu al centro; nel verso, vetrina marrone.
Ø cm.65. Cond.: ottime.
TL. ART-TEST  Firenze, prelievo 6/02/2919, no G B 219; datazione proposta , sec. XIX: autentico.

Firenze, manifattura Ginori o Cantagalli; secc. XIX-XX.

Il tondo rientra nella tipologia chiamata “robbiana” dalla famiglia dei Della Robbia, realizzatori in maiolica della più bella statuaria che dalla metà del ‘400 con Luca, e in seguito con i suoi discendenti, è giunta fin quasi alla fine del Cinquecento. Nel tardo Ottocento, nel clima di rivisitazione dell’antico, con il prepotente ritorno alla classicità del Rinascimento, manifatture importanti, in particolare a Firenze, come la Ginori, e la Cantagalli, furono impegnate nel restauro delle antiche “robbiane”. Da qui l’amore per questa arte rinascimentale, pienamente rivissuta fra la fine del secolo XIX ed i primi decenni del secolo ventesimo. Citiamo il caso del bellissimo pannello con “Vergine in adorazione” , riprodotta da prototipo di Andrea della Robbia (ora al Bargello), e donata dal conte Ginori alla Basilica del Santuario Della Verna nel 1939. Nel medesimo Santuario, furono i Cantagalli ad eseguire molti restauri sulle maioliche tanto che nella Cappella delle Stigmate si ammira il tondo della bottega di Andrea Della Robbia, con “La Vergine col Bambino”, in cui la Madre tiene fra le sue dita un ditino del piede del Fanciullo, proprio come nel tondo qui proposto; il tema ricorre ancora in altre maioliche ed anzi un tondo di Andrea ora nella Pinacoteca Comunale di Città di Castello presenta anche lo stesso gruppo di angioletti che attorniano il gruppo, mentre dall’alto scende la colomba dello Spirito Santo. Ad una di queste manifatture fiorentine è attribuibile la maiolica qui proposta..

[Cfr. G. Gentilini “I Della Robbia. La scultura invetriata nel Rinascimento, Firenze 1992, vol. primo, p.232; P. Bargellini, P. P Brun, Le robbiane della Verna”, MI 1996, pp.50,66.]